Cari amici buonasera,
non faremo mai carriera,
solo Cencio ancor ci spera
ma la Madonnina nera
non se l'è spillata al petto,
è così che con dispetto
il capoccia lo boicotta
ed il popolo borbotta.
Lui s'arrabbia ma stia calmo
che di fiato ce n'ha un palmo,
se s'innervosisce troppo
poi la pompa fa lo schioppo.
Meno male che accanto
ha Vincenzo, non è un santo,
è un partenope di razza,
la fatica non lo ammazza,
sai per lui le cose serie
quali sono? Son le ferie.
Se Vincenzo ha disertato
il compare ci ha mandato,
Gennarì bello capello
con la coda di cammello,
si direbbe di cavallo
ma la rima poi la sballo,
è di Napoli anche lui,
se vien Bossi...cazzi sui!
Ma c'è pur chi ride poco,
è Brighenti che per gioco
quando ha tempo pija la zappa,
vende il vino, fa la grappa,
polli, olive, come mai
piange più degli operai?
E "Pinuccio" mai si sbaglia,
lui l'ha presa la medaglia!
Tempi antichi, assai lontani,
quando c'eran quattro cani
e il padrone era contento
non piangeva ogni momento.
Ha le nocchie, le castagne,
ride poco ma non piagne.
Il Basao se ne frega,
nei pensieri non s'annega,
l'età sua glielo permette,
verran fulmini e saette;
il sol cruccio, il solo strazio,
ha un difetto...è della Lazio.
Tarzanetto è uno tosto,
della Roma ad ogni costo,
è fascista, non lo sa
quanto tocca tribolà
per buscare la paggnotta
co sti fijj de na miggnotta
pensa che s cc'era "lui"
erano cazzi! Sì ma sui!
Il Lestini di Castello
si fa vanto dell'uccello,
come lui nessun l'ha tosto,
ma stia calmo, stia composto,
si controlli ben le spalle
già sparato s'è le palle.
A veder le nuove leve
oggi più nessuno beve,
più non reggono la botta
specie se ci sta la lotta,
un goccetto rende lieto,
Mario invece pija d'aceto;
-Tiè fatica!- ci ripete,
parla e agisce come un prete.
Il Merella è lui il solo
a infilar le canne al volo,
lui si rade sempre a zero
ma sta sopra il lbro nero;
tenga la capigliatura
manco i schineads fan paura.
Amedeo con quel barbetto
è il mio tipo prediletto,
per modifiche o per toppe
di trasferte ne fa troppe;
se Putrella fa il capoccia
lui che fa? Farà bisboccia.
E Tittoni molto rischia,
grida, canta, ride e fischia,
approfitta del fattore
che è debole di cuore,
ma la cosa più importante
è che lui è confinante;
se dovesse andare male,
pronto è un chilo di cinghiale.
Io, che sto con lui nel ghetto
qualche dubbio, anzi sospetto,
che una cimice nascosta
sia stata predisposta
per carpire le cazzate
che nel volgo son scontate.
Ah! Se l'intercettazioni
le sentisse Berlusconi!
Io sarei di già in galera
e Tittoni, che ci spera,
ride, ride, non lo sa
c'anche lui sarebbe là!
Mentre c'è chi soffre e pena
noi facciam na bella cena,
mentre c'è chi se la piglia
noi stappiamo una bottiglia,
Siamo matti più che mai!?
No! Siam solo gli operai.
Natale 1996; casa Basao
da:Ricordi