Filastocca non sciocca
Appena filtra dell'alba il chiarore
tra le fessure della tapparella,
m'alzo in silenzio, senza far rumore
ad iniziare la giornata novella.
Per prima cosa mi faccio un buon caffè
poi, scaldo il latte per il mio marito,
i bambini preferiscono il thè,
ed ecco lui che s'alza insonnolito.
Mangia, si veste, parte in tutta fretta,
sveglio i bambini per portarli scuola,
già fan le storie, non mi danno retta
e, tra una lagna e l'altra il tempo vola.
Finalmente sono pronti, un bacetto,
faccio le ultime raccomandazioni,
li saluto, vado a rifare il letto,
raccolgo le magliette, i pantaloni,
le scarpe, le ciabatte, i pedalini
buttati a vanvera dalla sera prima,
matite, quaderni, giornalini,
già sono stanca ed è appena mattina.
Mi siedo un attimo per la colazione
poi via i panni nella lavatrice,
attacco l'acqua, spingo il bottone,
passo lo straccio, la lucidatrice.
pulisco il bagno, mi dò una lavata
nel frattempo il sugo è messo sù,
mi vesto, mi dò una pettinata,
di corsa a far la spesa scendo giù.
Ecco il dilemma, che far da mangiare?
il pollo oramai ci ha nauseati,
se prendo il pesce me lo fan buttare
la solita fettina ci ha stufati.
Ho deciso, farò lo spezzatino,
compro la pasta, il pane, il prosciutto,
la frutta, la verdura, un bocconcino
mi sembra d'avere preso tutto!
Sono le dieci, devo rientrare,
poso la spesa, prendo il tegame,
taglio la carne, comincio a cucinare
a mezzogiorno lui rientra con la fame.
Pulisco e lavo un cespo d'insalata,
la carne sta cuocendosi da sola ,
la lavatrice intanto si è fermata
metto i panni nella bagnarola.
Vado in terrazzo, li appendo allo stendino,
torno in cucina, prima di apparecchiare
lavo le tazze che stan sul lavandino,
metto l'acqua sul fuoco a riscaldare.
Mancan dieci minuti a mezzogiorno,
l'acqua bolle, butto giù la pasta,
dal lavoro lui fra poco fa ritorno
se non è pronto certamente protesta.
Entra, si siede, eccolo servito
mangia di corsa, di tempo ne ha poco,
io invece ancora non ho finito
di stare a combattere col fuoco.
Appena ha mangiato mio marito
ecco i bambini, ecco la confusione,
ancor non entrano e già sono in attrito
per i programmi della televisione.
Ancor deve posare la cartella
il maschio già reclama da mangiare,
subito gli fa eco la sorella
che si diverte a farlo arrabbiare.
Hanno finito il pasto i signorini,
resto da sola tra piatti e bicchieri,
poi pentole, padelle, tegamini,
sempre così sia oggi come ieri.
In un'ora la cucina rigoverno,
finalmente posso mettermi a sedere,
già il maschio aspetta col quaderno
il problema mi deve far vedere.
Mentre tento di dargli una occhiata
la bambina già chiede il panino,
la voce alla TV è tutta alzata,
se la abbasso combinano un casino.
La testa mi sembra un pallone,
prendo una sigaretta, me la accendo,
prendo i panni da dentro il cassettone
per vedere di far qualche rammendo.
Raccolgo quelli stesi, sono asciutti,
attacco il ferro, gli dò una stirata,
la sera porta riposo quasi a tutti
per me è ancora lunga la giornata.
Ancora devo preparare la cena,
ricucinare, riapparecchiare,
di mezzogiorno si ripete la scena
tegami tegamini da lavare.
S'è fatta notte, sono stanca morta
i bambini finalmente stan dormendo,
qualcuno aspetta, me ne sono accorta,
non avrò pace nemmeno se mi stendo.
La mia giornata è sempre così lunga,
il bello che mi ha detto una signora
quando ha saputo che ero casalinga:
" Cara, beata lei che non lavora!"....
1981, da : Vita e Lavoro